Mauro Alfieri risponde ad alcune mie domande

Intervista a mauro alfieri

Chi sei/Quale sono le tue attività e i tuoi progetti in campo tecnologico?

Mi chiamo Mauro Alfieri e sono un appassionato di elettronica ed informatica dall’età di 10 anni, complice un padre radiotecnico e pieno di risorse non solo in campo elettronico.

A 13 anni mi sono avvicinato mondo dell’informatica con il primo 8088 ed ho coniugato la passione per l’elettronica con il controllo di dispositivi mediante interfaccia parallela dedicandomi al modellismo, i servo, i circuiti autocostruiti e realizzando i primi prototipi giocattolo, di braccio antropomorfo.

Le mie passioni mi permettono di lavorare come assistente informatico, dapprima, fino al contatto con aziende come IBM, FastWeb ed Hp come sistemista Linux.

Nel 2009 la scoperta della scheda Arduino e la partecipazione attiva ai primi eventi italiani. Dal 2010 ho aperto e gestisco il blog www.mauroalfieri.it attualmente con oltre 600 progetti pubblicati. Dal 2011 mi propongo come docente di corsi privati c/o FabLab e Maker Space.

Esistono progetti basati su Arduino che si sono tramutati in vere aziende. Programmare Arduino da la possibilità di crearsi un lavoro?

Penso ad aziende che hanno basato su Arduino i propri prodotti come a gran parte dei produttori di stampanti 3D oggi in commercio.

Quali piattaforme alternative reputi interessanti studiare?

Come appassionato sistemista Linux studio Raspberry Pi e tutte le piattaforme Linux Embedded.
Trovo molto interessante l’ESP8266 che puoi programmare in LUA per controllare facilmente GPIO e connetterti a reti WiFi

Arduino ha contribuito tanto alla diffusione del movimento open hardware. La possibilità di copiare e modificare gli schemi delle proprie schede, crea valore oppure può essere uno svantaggio, per chi ha una azienda, aderire a questa filosofia?

Sono un convito sostenitore della filosofia “open” sia nella sua accezione software sia hardware, credo infatti che la condivisione crei valore e non possa essere una limitazione.
Comprendo che le aziende siano ancora legate a brevetti e copyright pur convinto che il valore aggiunto che la stessa azienda può trarre dalla collaborazione, gratuita, ottenuta da appassionati di tutto il mondo su un proprio progetto sia ancora superiore al rischio di cloni.
Spesso, mi riferisco a start-up e piccole medie aziende, non valutano attentamente il valore della condivisione rispetto al brevetto; sottovalutano, ad esempio, i costi ed i tempi necessari ad ottenere la concessione di un brevetto ma sopratutto le risorse necessarie a difenderlo in caso di violazione. Tutti tempi e costi che sottraggono alla ricerca e sviluppo ed all’evoluzione del prodotto o innovazione; per le grandi aziende il discorso potrebbe essere differente.

Secondo te è possibile usare Arduino in ambienti professionali?

Considero Arduino una piattaforma di “prototipazione rapida“, ossia uno strumento di estrema utilità che consente anche alle aziende di realizzare rapidamente dei prototipi funzionali alla verifica dei prodotti e accelera l’analisi di fattibilità.
In ambito aziendale trovo sempre più interesse per progetti basati su Arduino che si trasformano in prodotti dopo l’opportuna re-ingegnerizzazione.

La community Arduino ha un ruolo importante nella diffusione della piattaforma. Consigli a chi crea un proprio progetto di condividerlo online?

La community Arduino è fondamentale, non avremmo la diffusione a cui siamo se così tanti appassionati avessero tenuto nascosti i propri progetti e loro stessi probabilmente non avrebbero tratto alcun vantaggio dal farlo. Ogni volta che mi propongono un nuovo progetto o che mi chiedono un consiglio sono il primo a spingere l’autore a pubblicarlo e condividerlo, spesso è solo paura di esporsi pensando di non aver realizzato nulla di valido. Penso che ogni progetto aiuti tutti a crescere, anche quello che ci sembra banale o semplice.

Negli ultimi mesi abbiamo sentito parlare molto di IoT, può essere un nuovo mercato su cui puntare (per fare piccola impresa) o è già preda dalle grandi case costruttrici?

Il panorama IoT è ancora tanto da esplorare e certamente le grandi aziende (penso a Cisco, Microsoft, ecc..) sono già in corsa per il nuovo mercato, tuttavia ci sono ancora molte incognite e dubbi come lo standard per la comunicazione tra i device. Penso ci sia ancora spazio per piccole e medie imprese innovative che possono sfruttare il potenziale offerto dai prodotti “smart”.

Quali sono i tuoi consigli per chi vuole iniziare ad usare Arduino ma non sa da dove partire?

Sicuramente procurarsi una scheda Arduino (in Italia Genuino) ed uno starter kit, non ne ho visti molti, tuttavia tra quelli che ho provato trovo quello ufficiale ben fatto sopratutto per il manuale che guida passo passo il neofita alla scoperta dei componenti presenti nel kit e contiene alcuni accessori per costruire dei piccoli progetti.
Per chi ha già le basi e vuole iniziare con i primi progetti consiglio di procedere per passi semplici successivi valutando i componenti coinvolti evitando conflitti tra i componenti.
In generale non arrendersi alle prime difficoltà ricercando le soluzioni nel forum ufficiale, o sui siti che condividono progetti simili.

Ringrazio Mauro per la sua disponibilità nel rispondere alle mie domande e per il suo costante lavoro di divulgazione sul suo blog www.mauroalfieri.it.